giovedì 21 maggio 2009

La bioetica di Masiello S. IIB

Ultimamente una tra le cose di cui si sente parlare di più è la bioetica. La ricerca è giunta a risultati importanti per quel che riguarda malattie inguaribili e così gli scienziati hanno ritenuto opportuno riflettere sul loro lavoro e sul comportamento da adottare in certi casi e così è nata la bioetica. Gli scienziati si chiedono se nei diritti civili e naturali dell’uomo in qualche modo violino i diritti di qualcuno.
La bioetica non è un ostacolo alla scienza, ma un aiuto, affinché la scienza operi nel rispetto della morale; occorre esaminare ogni situazione in modo approfondito.
Numerosi sono i drammatici fatti di cronaca che negli ultimi anni hanno richiamato l’attenzione degli italiani sull’Eutanasia.
Uno tra i tanti casi è quello della statunitense Terry Schiavo, da tempo in stato vegetativo continuo, alla quale dietro la richiesta del marito l’autorità giudiziaria dispose la sospensione dell’alimentazione, oppure il caso di Piergiorgio Welby, che affetto da una distrofia muscolare e costretto a respirare tramite una macchina, chiese la sospensione delle terapie e scrisse un libro intitolato “Lasciatemi morire”.
Un altro caso recente su cui voglio soffermare la mia attenzione è quello di Eluana Englaro. Eluana Englaro è stata una donna italiana nata nel 1970 e morta il 9 febbraio 2009, dopo essere stata in coma vegetativo per diciassette anni a seguito di un incidente stradale. L’incidente avvenne il 18 gennaio 1992, al ritorno da una festa.
Secondo dichiarazioni della famiglia Englaro, appena resisi conto della situazione di Eluana iniziarono a chiedere la sospensione dei trattamenti ai medici.
Dal 1999 Beppino Englaro ha iniziato a chiedere per via giudiziaria la sospensione dell’alimentazione artificiale nei confronti della figlia.
Il procedimento è arrivato fino alla Corte di Cassazione che nel marzo del 2006 ha respinto le richieste della famiglia Englaro. Nel 2008 la Corte d’Appello Civile di Milano ha autorizzato il padre ad interrompere il trattamento che manteneva in vita Eluana, per mancanza di una minima possibilità di un qualche recupero. A seguito di questa decisione ci sono state varie manifestazioni sia favorevoli che contrarie.
Le suore Misericordine di Como dal 1994 si sono occupate di Eluana perché rifiutavano di interrompere l’alimentazione.
Il 13 novembre 2008 la Corte Suprema Di Cassazione ha respinto i vari ricorsi contro l’interruzione, accogliendo così la volontà del padre di Eluana.
Il 3 febbraio 2009 alle ore 1:30 un’ambulanza con a bordo Eluana ha lasciato la casa di cura di Lecco, giungendo a quella di Udine.
Tale struttura si è resa disponibile per staccare la spina ad Eluana.
Al mattino del 6 febbraio l’equipe che ha seguito il caso Englaro ha annunciato l’avvio della riduzione dell’alimentazione. La morte di Eluana Englaro è avvenuta alle 19:35 del 9 febbraio a causa di un arresto cardiaco dovuto da disidratazione.
Sono passati tre mesi dalla morte di Eluana e si continua a parlare ancora di lei, il suo caso ha destato molto scalpore tra i cittadini ed il Papa.
Se mi fossi trovata nella situazione di Eluana io avrei desiderato morire, perché se mi fossi risvegliata dopo tutti quegli anni non sarei più stata capace di condurre la solita vita che avevo prima.
Anche Eluana la pensava come me, infatti un suo amico dichiarò che lei una volta disse che se fosse entrata in coma avrebbe preferito morire.

Masiello S 2b L.S.P.P.

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