sabato 24 gennaio 2009

Kraken, piconi giganti, pistrici (art. pubblicato sul sito di Città della Scienza)

Animali realmente esistiti? Forse. E’ a queste domande che tenta di rispondere la cripto zoologia, che si occupa di animali “nascosti” perché misteriosi, lontani dalle nostre idee e perfino dalla nostra immaginazione. Ma non bisogna vedere questa materia come una pseudoscienza, perché si tratta di scienza vera. E Marco Signore, Franco Tassi e Lorenzo Rossi, i primi due naturalisti e il terzo paleontologo, intervenuti come conferenzieri, lo sanno bene. Perché molti degli animali considerati totale frutto dell’ immaginazione sono esistiti (o esistono) davvero: serpenti di mare ne sono un esempio (e d’altronde quello che noi conosciamo dei nostri mari è davvero poco).Alla conferenza che si è tenuta a Città della Scienza di Napoli si è parlato dei dinosauri, dei misteri della natura, dei vichinghi e dei loro miti. In modo distaccato, scientifico, veritiero, senza inventare o viaggiare troppo con la fantasia. Con la speranza, forse, di poter avvistare animali a noi ancora sconosciuti o di far crollare miti di animali in realtà mai esistiti. Perché oggi sappiamo che è del tutto improbabile che esistano, ad esempio, dei dinosauri. La criptozoologia lo ammette tranquillamente, e non crede alle “voci di corridoio” (che pure li vorrebbero avvistati in alcune zone impervie del pianeta), ma prova cerca di vagliarne la consistenza. Un esempio? Il caso dell’ Ibis Eremita, uccello nero che si crede sia all’origine delle streghe. Ma, forse, il punto è che spesso vediamo solo ciò che vogliamo vedere, e ci lasciamo influenzare da quello che ci dicono. Per questo la criptozoologia non è ben vista dalla maggior parte delle persone, mentre spesso a diventare famosi e ad avere successo sono uomini che con questa disciplina c’entrano poco o niente, e parlano di stregoneria, UFO, fantasmi. E di realtà lì ce n’è ben poca. Il naturalista e fondatore del Gruppo Criptozoologia Italia, Franco Tassi, ha parlato dei misteri della natura, dell’ approccio terrificante che l’ uomo ha e ha avuto con essa, degli yeti e delle varie interpretazioni che sono state date . Molto probabilmente, per esempio, si è parlato di uomo selvatico, e per questo motivo lo yeti è stato spesso rappresentato come simile ad una scimmia, e non è detto che in qualche parte del mondo, magari rifugiato sulle montagne, non vi si trovi ancora oggi.Marco Signore, paleontologo, ha parlato dei vichinghi e dei loro miti, e del Kraken, mostro marino dalle dimensioni abnormi noto soprattutto tra ‘500 e ‘600. In realtà il Kraken esiste ancora oggi, e ve ne sono diverse forme: l’ esempio più comunemente citato è quello del calamaro gigante, che può arrivare a pesare anche 450 kg. Lorenzo Rossi, anch’egli naturalista e membro del gruppo fondato da Tassi, ha parlato infine degli animali ormai creduti estinti. Le riflessioni finali che possiamo trarre sono che conosciamo la nostra Terra e gli animali che la abitano molto meno di quanto possiamo immaginare. Per questo la criptozoologia viene spesso sottovalutata e sembra troppo fantascientifica per essere capita.Ma è solo grazie ad essa se molti animali considerati misteriosi dalla zoologia vengono continuamente scoperti o riconosciuti.
Gaia Cacace II B Liceo Psicopedagogico

ecco il sito dove è stato pubblicato
http://www.fondazioneidis.org/?p=12284

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